PINK FLAMINGOS

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REGIA: John Waters
CAST: Divine, David Lochary, Vivian Pearce,
Mink Stole, Danny Mills, Edith Massey, Channing Wilroy,
Cookie Mueller,Paul Swift, Susan Walsh, Linda Olgeirson,
Elizabeth Coffey, Max Mueller, Herself
1972 USA 93m
GROTTESCO - TRASHone!




Filippone (in Porcoddena) 

Divine (interpretato dall'omonimo ed enorme travestito americano, vera musa del regista John Waters), autoproclamata "persona più schifosa del mondo", vive sotto mentite spoglie all'interno di una squallidissima roulotte, facendosi chiamare Babs Johnson e circondandosi dell'affetto dei suoi cari: il figlio Crackers (Danny Mills) è un feticista che coinvolge polli vivi nei suoi rapporti sessuali (passione che nel film - come tutto il resto delle cose che state per leggere - viene mostrata in dettaglio, con tanto di pollo che fa una fine bruttissima…), la mamma Edie (l'obesa Edith Massey) passa le sue giornate in un box per infanti e si nutre solo di uova, mentre la bionda Cotton (Mary Vivian Pearce) spia le prodezze erotico-zoofile di Crackers.
Un giorno, però, l'idilliaco quadretto viene sporcato dalle trame a tinte fosche di una coppia decisa a strappare all'ignaro Divine il titolo di Schifo Supremo: Connie e Raymond Marble (Mink Stole e David Lochary), infatti, gestiscono un giro di cinema porno e spaccio di droga destinata alle scuole elementari, finanziandolo attraverso la vendita a coppie lesbiche di neonati partoriti dalle donne che loro stessi rapiscono ed incatenano in cantina per farle mettere incinta dal maggiordomo.

Il giorno in cui si festeggia il compleanno di Babs gli invitati portano doni (una mannaja, una testa di maiale mozzata…) e talenti, come un contorsionista che improvvisa uno spettacolo facendo cantare il suo culo (scusate ma non saprei come altro descriverlo; non è quello che pensate, fate prima a vederlo con i vostri occhi). Rossi di invidia, i Marble - in agguato dietro i cespugli - chiamano la polizia per rovinare la festa, ma l'allegra combriccola riuscirà a fare a pezzi e a divorare i malcapitati agenti. La sfida raggiunge il suo apice quando Connie e Raymond incendiano la roulotte di Babs (scena che contiene un'inquadratura - quella del fenicottero rosa in plastica tristemente scioltosi davanti alla porta d'ingresso - a suo modo poetica), proprio mentre Babs e Crackers sono intenti a leccare - letteralmente - l'intera casa dei Marble (mobili e suppellettili compresi), edificio che finirà con l'essere muto testimone della incestuosa fellatio (naturalmente mostrata in full action) che la devotissima mamma Divine concederà al figlio.
Dopo simili affronti, la resa dei conti non potrà che avere esiti brutali.

Regà, un film P-A-Z-Z-E-S-C-O!
E il bello è che questa lista di delizie che avete appena letto non include la scena più disgustosa e oltraggiosa dell'intero film, che arriva nel finale e che non voglio svelare (nonostante sia celeberrima tra i cultori del cinema ultra-off) per non rovinare la sorpresa a chi non fosse ancora riuscito a posare gli occhi su questo incredibile film.
Sappiate solo che l'ultima inquadratura di 'Pink Flamingos' è a suo modo entrata nella storia del cinema, ricordate che l'azione non è simulata ma reale e tenete a mente che una volta vista sarà IMPOSSIBILE da dimenticare; una scena che lascerà esterrefatto anche il più navigato aficionado dei weird movie più estremi.

Un film quantomeno scioccante, ancora efficacissimo a più di trent'anni dalla sua realizzazione e dominatore incontrastato e inarrivabile di tutti i trash movie della storia, il 'Titanic' del midnite cinema, un 'Via col vento' in schiforama, una pellicola che vi farà esclamare più volte un disgustato e divertito "Dddddio mio!".
Credetemi, cari lettori: se non siete un minimo avvezzi a certo cinema significa che NON siete pronti per 'Pink Flamingos' e forse non vorrete mai esserlo.

In mani poco ispirate questo monumento alla provocazione si sarebbe ridotto ad un mero campionario di nefandezze, e il suo valore risiede proprio nell'accortezza con cui Waters ha messo al servizio della sua opera il suo innato, impareggiabile e spiccatissimo "gusto per il cattivo gusto"; un talento infuso in ogni fotogramma del film, impregnato da un sense of humor unico e da un'incontenibile voglia di stupire e farsi beffe di qualsiasi moralismo e pudore, compiti svolti sempre col sorriso sulle labbra e in maniera del tutto genuina.
Tanto di cappello a John Waters (e applausi al divino Divine!), quindi, che ha lasciato trasparire tutto il divertimento, l'attenzione, la spontaneità e il talento che sono stati spesi nella realizzazione del film, e che ha saputo inoltre evitare (saggiamente) in ogni modo di rendere 'Pink Flamingos' presentabile e/o moralmente accettabile, magari attribuendogli - come è tanto di moda negli ultimi anni, in cui sembra che tutto debba essere sempre giustificato da una buona intenzione di fondo - significati "alti" o chiavi di lettura astruse.
'Pink Flamingos' è puro Schifo Trashissimo fine a se stesso e contento di esserlo, ed è un signor Schifo Trashissimo. Viva la faccia!

Se proprio si volesse trovare un punto debole al capolavoro di Waters si potrebbe indicare l'incerto montaggio (a prima vista potrebbe sembrare un film semi-amatoriale, ma in realtà - anche a detta dello stesso regista - dietro alle riprese c'è molta più pianificazione di quanto non si creda) che spesso finisce con l'appesantire il ritmo del film (molte scene di dialogo vengono risolte con un'unica inquadratura, senza campi e controcampi con i primi piani degli attori), ma si tratta di un peccato veniale che credo sia dovuto allo scarsissimo budget produttivo, che non permetteva certamente di avere pellicola a sufficienza da poter riprendere la stessa scena da più angolazioni.

Di 'Pink Flamingos' (inedito in Italia ma facilmente reperibile su Amazon in un DVD in versione integrale) esiste un sequel solamente (purtroppo) in forma di sceneggiatura, scritta da John Waters e chiamata 'Flamingos Forever'. È molto probabile che una versione filmata di quello script non vedrà mai la luce del sole per via della scomparsa di parte degli attori più carismatici del primo episodio che avrebbero potuto tornare ad interpretare i loro ruoli (dopo essere morto sullo schermo, infatti, David Locahry finì tragicamente all'altro mondo per un'overdose di polvere d'angelo), come Edith Massey - morta nel 1984 - e lo straripante Divine (deceduto nel 1988), senza il quale un secondo capitolo di 'Pink Flamingos' non avrebbe alcun senso.

Pensare che al giorno d'oggi sono definite "provocatorie" scorreggine borghesi come 'Closer' con Julia Roberts, mentre nel 1972 gli schermi venivano positivamente smerdati da roba come 'Pink Flamingos', beh, è un fatto che la dice lunga sullo stato di avanzamento della regressione mentale che sembra abbia coinvolto gran parte della popolazione mondiale.
Mettetevi alla prova e dategli un'occhiata, vi garantisco che sarà un'esperienza indimenticabile…

"How much is that doooggy in the windooowww…"