L’odierno revival commerciale del giradischi scalda l’animo di parecchi musicomani,
soprattutto di chi nei primi scorci del 1990 assistette a una delle disfatte più cocenti
in campo tecnologico: la sopraffazione del caldo Vinile (dal suono unico e
materialmente non replicabile) per mano del glaciale Compact Disc (masterizzabile e covertibile in qualunque formato).
Il CD, figlio prediletto dell’avanzata digitale, diede una spallata definitiva all’arcaico
modo di fruire suoni in modalità analogica. Ma la tecnologia si sa, assetata di
rinnovamento, generò un impalpabile algoritmo dall’acronimo apparentemente
innocuo: l’MP3. E anche per il Compact Disc fu l’inizio della fine…


La vicenda del giradischi virtuale di Unamanolavalaltra ha vissuto un’epopea di
voltafaccia del web simili alla breve storia dei supporti musicali appena raccontata.
Per rendere il giradischi animato in tutte le sue componenti, Unamano investì sullo
standard per eccellenza come l’Adobe Flash. Ma il clamoroso predominio del settore
mobile, capitanato da smartphone e tablet, spazzò via il Flash come un fuscello al
vento, lasciando carta bianca ai titani HTML5 e css3 abbinati al Javascript,
imponendo di fatto una nuova frontiera interattiva.
Oggi del giradischi di Unamano non resta che qualche detrito grafico, e la
compassione di qualche Browser caritatevole in grado di fornire i plugin
mancanti per farlo ancora funzionare.